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autore
brano
 
Cicerone
I doveri, III, 2
 
originale
 
[2] Sed nec hoc otium cum Africani otio nec haec solitudo cum illa comparanda est. Ille enim requiescens a rei publicae pulcherrimis muneribus otium sibi sumebat aliquando et coetu hominum frequentiaque interdum tamquam in portum se in solitudinem recipiebat, nostrum autem otium negotii inopia, non requiescendi studio constitutum est. Extincto enim senatu deletisque iudiciis quid est, quod dignum nobis aut in curia aut in foro agere possimus?
 
traduzione
 
2. Ma n? quest'ozio si pu? paragonare con quello dell'Africano, n? questa mia solitudine con quella; egli, per ricrearsi dagli importantissimi affari dello Stato, di quando in quando si prendeva un periodo di riposo e dalle assemblee e dagli affollamenti cittadini si rifugiava talora nella solitudine come in un porto; il mio ozio, invece, ? causato non dal desiderio di riposo, ma dalla mancanza di affari. Sparito, ormai, il senato e distrutti i tribunali, che cosa c'? che io possa fare, degno di me, nella curia e nel foro?
 

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